La scuola di Lingua Italiana L2 di Carminella … continua

Perché “A scuola di lingua italiana con Carminella”?

Noi tutti dell’Associazione di promozione sociale Carminella pensiamo profondamente che l’istruzione, la cultura e la possibilità di conoscenza siano un bene e una ricchezza comune a cui tutte le persone dovrebbero avere la possibilità di accedere (…).

Perché una Scuola per donne straniere?

Perché pensiamo che le donne – da qualsiasi Paese esse provengano – facciano spesso molta fatica ad avere e trovare spazi personali, fuori dalla famiglia e dai doveri quotidiani. Spazi importanti nei quali potersi confrontare con altre donne, crescere anche attraverso le esperienze altrui, imparare ridendo, scherzando, giocando e …. Perché no? Anche piangendo.

Il Pakistan, in questo senso, ci insegna molto … Ci racconta di una giovane donna pakistana, intelligente e sensibile, Malala Yousafzai alla quale, nel 2014, è stato conferito il Premio Nobel per la Pace e, l’anno prima, il Premio Sacharov destinato ogni anno alle persone che lottano per la difesa dei diritti umani e della democrazia. Una giovane donna che lotta per difendere il diritto allo studio di tutte le bambine e di tutte le donne del Pakistan.

Cosa faremo in questa nuova Scuola?

Sarà una Scuola in cui la conversazione in lingua italiana sarà al primo posto! Una Scuola nella quale impareremo a parlare e raccontare molte cose che ci riguardano e che ci interessano: da quelle più belle a quelle più difficili.

Una Scuola nella quale impareremo a leggere e scrivere ma … senza fretta. Piano piano, ognuna con i propri tempi. Senza la paura e la vergogna di sbagliare perché lo sbaglio e l’errore sono fondamentali per capire e per andare avanti nello studio ma … anche nella vita.

(…)

Con questa premessa raccontata alle donne, inauguravamo – nel mese di ottobre 2015 - i nuovi corsi di lingua italiana per donne straniere, insieme agli amici di Officina Culturale Via Libera al Quadraro.

Da allora sono trascorsi otto mesi e, 15 giorni fa, tutte le studentesse hanno sostenuto l’esame per l’attestazione delle competenze in lingua italiana di livello A1, A2 e B1.

È stato un anno intenso. Sotto molti punti di vista.

Un anno in cui sono accadute molte cose in una continua possibile idea di trasformazione e, soltanto ora che riusciamo a fermarci, fuori dall’importante impegno quotidiano, ce ne rendiamo conto.

Da dove inizio a raccontare questa volta?

Sicuramente dalla felicità – ad inizio anno scolastico – nel vedere confermate le iscrizioni di studentesse che avevano già percorso insieme a noi il primo anno di attività. Giovani donne che sono volute andare oltre il mero rapporto di apprendimento della lingua, per approfondire altro. Donne che hanno intuito il potenziale umano dell’associazione e ne hanno voluto far parte a pieno titolo diventandone socie attive, condividendone gli intenti e proponendo loro idee e progetti.

Donne che, in occasione del Convegno di maggio “Diversità nell’uguaglianza. Una utopia possibile”, pensato dall’Associazione Amore e Psiche, hanno coraggiosamente scelto di raccontarsi regalando, ai molti presenti, il loro sentire (https://vimeo.com/165851214 min. 1:18:52).

Donne che, nonostante siano state costrette ad interrompere una continuità di rapporto perché forzatamente richiamate nel loro Paese, continuano a seguirci ed essere presenti con il loro affetto.

Poi quest’anno, per la prima volta, ci siamo cimentate con seri casi di analfabetismo. Donne che non avevano mai frequentato una scuola nel loro Paese di origine e che vivono un disorientamento profondo per tutto ciò che è parola scritta. Donne che, nonostante questo, non hanno però rinunciato a rispondere al motto “non è mai troppo tardi” pensando che forse, frequentare la scuola, poteva essere l’inizio di una possibilità.

Le abbiamo accolte e ci abbiamo voluto provare. Ce l’hanno fatta! E adesso sono in grado di comporre semplici parole, leggere e comprendere brevi frasi in italiano. I loro occhi si sono illuminati e sono diventate più forti! Non si sentono più così tanto fuori dal mondo e a giugno – per la prima volta nella loro vita – hanno sostenuto un esame. Grazie anche a tre nuove insegnanti – Daniela, Ilaria e Emanuela – e ad un egregio lavoro di sperimentazione sull’analfabetismo condotto insieme all’Università per stranieri di Siena, abbiamo realizzato qualcosa che sembrava impossibile realizzare.

La bellezza per questo è tanta.

Poi quest’anno, per la prima volta, hanno viaggiato insieme a noi culture così tanto ricche e diverse da suscitare stimoli continui e pensieri nuovi. Dalla Cina alla Tanzania, dalla Giordania alla Siria e all’Iran. Donne forti queste! Donne che non si sono mai arrese e vanno avanti nella vita cercando loro possibili realizzazioni. Sorrisi e parole che ci hanno regalato tanto.

Ma … anche qualche difficoltà e battuta di arresto di fronte a chi ha invece immolato la propria persona per la fede religiosa. Donne dal rapporto duro e difficile, ingessato e costretto da antiche leggi coraniche per le quali non c’è spazio per una nuova identità femminile se non quella di “brava madre e brava moglie asservita al marito se vuole conquistare la strada del paradiso”. Ce lo ha raccontato molto bene Tening Ndiaye nel suo intervento al Convegno di maggio.

Donne giovani dai lineamenti del viso invecchiati.

Occhi profondi, severi e duri che, pur dissentendo spesso nei contenuti, hanno comunque continuato a partecipare fino alla fine.

Molte volte mi sono chiesta quanto di quello che avevamo detto, affrontato e discusso durante la lezione – sarebbe rimasto in loro a provocare un piccolo, seppur flebile, dubbio. A scalfire granitiche certezze  …. Soprattutto per il bene che questo avrebbe potuto significare per le loro giovanissime figlie.

Eppure, avevamo inaugurato i nuovi corsi di lingua italiana con un riconoscimento a Malala Yousafzai della quale loro, probabilmente, seppure provenienti dallo stesso Paese, non conoscono o … non vogliono sapere.

Menomale che, alla fine di aprile, la bellezza di Carminella che si è sempre proposta di considerare ricchezza e bene comune le risorse di ognuno, è intervenuta portando una ventata di aria fresca.

E, con le due lezioni sull’imperativo … “Sbatti, impasta, stendi …. Impariamo a fare le fettuccine con il verbo imperativo”, il vento è decisamente cambiato!

In quei giorni, insieme a Barbara, cuoca provetta dell’associazione e a Simona, abbiamo impastato almeno 100 uova e 10 kg di farina in una dimensione che richiamava il ricordo di antiche tradizioni. In quella bella atmosfera eravamo tutte semplicemente uguali.

Ora ci siamo salutate al prossimo anno. Loro, felici del traguardo raggiunto e noi altrettanto per le diverse storie che in questi lunghi mesi si sono intrecciate, regalandoci una enorme ricchezza.

Nonostante il caldo e l’estate, Carminella va avanti con le sue cose e le belle novità. Continuare ad insegnare la lingua italiana è diventato motivo di crescita, di rapporti e arricchimento collettivo. In questi mesi estivi, con la Scuola, siamo insieme ai Rifugiati e Richiedenti Asilo di un Centro di Accoglienza alle porte di Roma.

Tutti ragazzi, tutti uomini, tutta un’altra storia! Bella, emotivamente molto forte e tante nuove realtà che aspettano di essere scoperte.

Clara Santini – insegnante di lingua italiana L2

 

A cura di Clara Santini